Sullo sfondo di una parete azzurrina
Gialla si stagliava una lampadina,
Era alta, slanciata, molto elegante,
Quel suo fascino austero era davvero invitante.
Un po’ più in basso di quell’alta donzella
C’era un comò di lucido legno,
Di tanti cassetti il suo cuore era degno,
Mille e più cose lui conteneva lustrini, bottoni, ricordi e giornali
E altri oggetti molto più rari.
Non è difficile indovinare che tipo di sguardi cominciava a lanciare.
Sotto quel legno resistente
Si nascondeva un affetto insistente.
Di un devoto e d’un innamorato il comò era l’imago:
“Donzella Lampadina, bella più che mai,
Io ti proteggerò da mille guai:
Un’infausta padrona,
Il nuovo design
Ed i pretendenti che non mancano mai”
[illustrazione di Luigi Leuce per Comò Mag.]
Laureata in Italianistica (la specialistica di Lettere moderne, nel caso ve lo foste chiesto). Innamorata di letteratura e di arte. Adoro girare per mostre e imparare cose nuove. Aspirante fotografa con tendenze igers. Avrei voluto recitare il ruolo di Meryl Streep ne Il diavolo veste Prada. Non sopporto le persone maleducate, l’insalata verde e le calze color carne. Mi leggete anche su Exibart.