Giovanni Berton ha un tratto delicato e preciso. I volti dei suoi personaggi sono pallidi eppure trapelano pensieri, parole. Le sue matite fiabesche ci raccontano di lui più di quanto si possa immaginare.
Segno o Disegno?
Non ritengo di avere una preferenza, o meglio, non credo di poter scegliere.
Segno e Disegno si completano a vicenda, l’uno non può esistere senza l’altro; diciamo che abbraccio la filosofia di Bruno Bozzetto: il disegno prima di tutto è un’ idea con una linea attorno.
Il tuo ricordo più bello
L’Africa, ci andai nel 2018; in un certo senso tornai bambino, quando tutto era ancora da scoprire.
Il tuo regalo più bello
Un consiglio di lettura da parte di un’amica, si forse non è un vero e proprio regalo ma per me lo è diventato.
Si trattava del libro “Gli umani” di Matt Haig, dopo averlo letto ho iniziato a vedere le cose in maniera completamente diversa.
Cosa pensi dei tuoi Disegni?
Penso che rappresentino delle possibilità: situazioni fragili, ogni tanto un po’ grottesche, in bilico sulla sottile linea che separa la realtà dall’immaginazione.
Sicuramente sono da osservare lentamente, a prima vista dicono una cosa, subito dopo ne dicono un’altra e successivamente un’altra ancora; è anche questo il bello dell’illustrazione, l’immagine non vive PER se stessa ma vive DI se stessa, attraverso i diversi attimi percettivi che contiene.
Ad ogni modo non ho una destinazione da raggiungere, sono appena all’inizio di una lunghissima strada piena di curve, incroci e rotonde.
Le tue storie nascono dai sogni che fai?
Raramente ricordo i miei sogni a parte qualche immagine.
Solitamente le mie storie nascono per caso, mentre sto pensando a tutt’altro che a un racconto o durante una lezione noiosa.
Ogni tanto prendono forma anche da stereotipi, mi piace rendere diverse le cose già viste.
Cosa speri di illustrare almeno una volta nella vita?
Uno dei grandi classici, “La sirenetta” ad esempio, o qualche racconto breve di Wilde e comunque nelle versioni originali, non per forza con l’happy ending.
Un desiderio
Viaggiare, senza ombra di dubbio.
Che cosa c’è nel tuo cassetto?
Fogli bianchi e una matita per disegnare ciò che riempirà quel cassetto.
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Solare e curiosa, amo tutto ciò che posso scoprire e approfondire. Uso gli albi illustrati per sognare, le lunghe camminate nella natura per rilassarmi e pensare, le fusa del mio gatto per ricaricarmi. Gestisco pagine social, poi, nella vita di tutti i giorni.