Quello di Paola è un profilo davvero speciale. La sensazione che ho provato la prima volta che ho visto i suoi scatti è stata quella di un insolito mix tra pace e tensione, tranquillità e dinamismo. Sensazioni contrastanti, che convivono e si fondono in un vortice di emozioni, rendendole indissolubili. Per questo ho deciso di fare quattro chiacchiere sul Comò con @troppaseta, spinto dalla curiosità di scoprire chi si nasconde dietro quei suggestivi vortici di paesaggio. Ecco l’intervista a Paola, ospite speciale del nostro salotto accogliente. Buona lettura e buona visione!
Ciao Paola! Cosa c’è nel tuo cassetto?
Il mio cassetto è pieno zeppo di natura, mare, animali, musica, emozioni, sentimenti…
Ti senti più un albero solitario in un prato verde o un vortice d’aria libero nel cielo?
Mi sento un albero solitario, con la chioma immersa in un vortice di nuvole e cielo.
I tuoi scatti racchiudono pezzetti di realtà in piccoli pianeti fluttuanti, non più grandi di quelli che incontra il Piccolo Principe nel suo viaggio. Come è nata questa idea?
Ho sempre desiderato scappare dalla realtà, creare un mondo mio, fatto di Natura e Bellezza. I “miniplanets” mi hanno aiutato a mettere in pratica tutto ciò. La prima immagine della serie “vortici di paesaggio” l’ho generata mentre mi trovavo sulla litoranea Otranto – Porto Badisco.
Quando è nata la passione per la fotografia?
Ammetto che la fotografia non mi appassionava. Mi sono avvicinata pian piano a questo mondo tramite la passione di persone con cui condivido la quotidianità, dotate di sensibilità visiva. Guardare il mondo con gli occhi degli altri: è stato questo a fare la differenza in me.
Ho la sensazione che spesso cammini con lo sguardo rivolto verso il cielo. Hai più i piedi per terra o la testa tra le nuvole?
Sono una realista con la testa fra le nuvole. È paradossale, lo so. Ma sono tutto ed il contrario di tutto.
Instagram è un buon alleato per la tua passione?
Sì! Instagram mi ha aiutato a farmi conoscere. Molti, tramite questo canale, hanno poi apprezzato le fotografie che condivido su Fotolia.it, scattate sempre e solo con l’utilizzo della fotocamera dell’iPhone. Ed è un ottimo alleato anche in ambito sociale: mi ha fatto conoscere persone interessanti, con la mie stesse passioni.
Le tue foto sono molto apprezzate, seguite e commentate. Che rapporto hai con i tuoi follower?
Ecco, appunto: li adoro. Con molti di loro ho stretto amicizia, seppure virtuale. Ho avuto poi la fortuna di incontrarne qualcuno e condividere un frugale pranzo, tra una chiacchiera e l’altra.
Pensi che si nasconda qualche insidia dietro il mondo social/virtuale?
È un mondo particolare e bisogna farne buon uso. Le insidie ci sono.
Che sogni hai nel cassetto del Comò?
Non ho sogni nel cassetto. Non perché sia priva d’intraprendenza, anzi. Ma non ho scopi ben definiti. Mi affascina la teoria di “un giorno alla volta”.
Quali profili di Instagram ti ispirano?
Adoro il profilo di Kidvikk (che abbiamo intervistato qui, ndr). Ma anche quelli di Loritapc e Gaiapuntozen.
Domanda Fotografica:
Mettendo da parte le parole e tirando fuori la macchina fotografica, com’è il tuo Comò?
Un grande abbraccio a Paola che ringrazio per essersi raccontata sul nostro Comò. Se vi è venuta voglia di scoprire qualcosa di più del suo mondo in bilico tra cielo e terra vi consiglio di fare un salto sul suo profilo @troppaseta.
Se avete ancora voglia di ispirarvi e guardare qualcosa di bello, date un’occhiata alle altre interviste sul Comò ai più seguiti Igers italiani!
Monto video, animo grafiche e invento cose che poi non realizzo.
Amo il cinema, la televisione, i video musicali, gli attori non protagonisti e le persone buone.
Alterno riflessioni ad alta voce a dubbi interni. Ironico, malinconico, portatore sano di ansia con scheletri nell’armadio pubblicati su youtube.